Nel 2025 Napoli festeggia un traguardo straordinario: 2500 anni di storia, cultura e passione. Un anniversario che non è solo una data, ma un’occasione per rendere omaggio a una delle città più antiche e affascinanti del Mediterraneo. Il programma delle celebrazioni, intitolato Napoli Musa, riflette la pluralità dell’identità partenopea, intrecciando arte, teatro, filosofia e memoria collettiva.
Tra gli appuntamenti principali spicca un tributo a Totò, il principe della risata e icona indelebile della napoletanità. Nei giorni del 4 e 5 ottobre, il Teatro di San Carlo sarà palcoscenico di uno spettacolo lungo 24 ore: venti compagnie teatrali si alterneranno sul palco in un flusso continuo di performance, accompagnate da proiezioni cinematografiche che racconteranno la Napoli del grande schermo. Un omaggio che celebra non solo l’attore, ma la sua capacità di trasformare la comicità in poesia popolare.
Settembre sarà invece il mese dedicato alla riflessione, grazie a un progetto culturale ispirato a Benedetto Croce. La figura del filosofo e storico napoletano sarà al centro di un’iniziativa che ripercorrerà l’evoluzione della toponomastica cittadina tra XIX e XX secolo, tracciando un filo tra le trasformazioni urbane e il pensiero critico di Croce. Un modo per leggere la città come un testo da decifrare, dove ogni strada racconta una storia.
Il calendario degli eventi è ricco e variegato:
• 25 marzo: Inaugurazione con “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo al Teatro di San Carlo;
• 29 aprile: Giornata Internazionale della Danza in Piazza Plebiscito;
• 17 aprile – 4 maggio: Napoli Fringe Festival, nuove espressioni artistiche;
• 20 marzo – 6 luglio: Mostra “Pino Daniele. Spiritual” a Palazzo Reale;
• 26–27 maggio: Vertice NATO sulla sicurezza del Mediterraneo;
• 5–6 giugno: Biennale dei Patrimoni UNESCO;
• 12–13 giugno: ABU Rai Days con emittenti da Asia e Pacifico;
• 8 giugno: “Pinocchio” di Davide Iodice al Teatro Mercadante;
• Luglio: Spettacolo teatrale “Alice allo Specchio”;
• 9, 10, 12 ottobre: Concorso Lirico Internazionale “Enrico Caruso”;
• 15–17 ottobre: Med Dialogues su geopolitica e sviluppo sostenibile;
• 20–24 ottobre: Prix Italia, concorso internazionale multimediale;
• Ottobre: “Assunta Spina” con Lina Sastri al San Carlo;
• 3 marzo: Visite guidate e illuminazione di Palazzo Reale;
• 19 marzo: Presentazione della sigla inedita “Napule è” di Pino Daniele.
A suggellare l’importanza dell’anniversario, l’Istituto Treccani pubblicherà un volume dedicato alla cultura partenopea. L’opera intende offrire una narrazione corale del genio napoletano, attraversando secoli di arte, musica, letteratura e scienza, e restituendo il ritratto complesso e sfaccettato di una città che ha influenzato il mondo intero.
Ma la storia di Napoli affonda le sue radici ben prima delle cronache scritte. Secondo la leggenda, la città nacque dal corpo della sirena Partenope, che si lasciò morire nel Golfo dopo essere stata respinta da Ulisse. Il suo corpo, spinto dalle onde, giunse a riva nei pressi del Monte Echia, dove i greci fondarono un primo insediamento chiamato appunto Partenope. Intorno al VI secolo a.C., i coloni cumani vi stabilirono una nuova città: Neapolis, la “città nuova”, che finì per assorbire e affiancare l’antica Partenope.
Questa origine mitica è ancora viva nella memoria collettiva e nel nome che i napoletani danno a se stessi: partenopei. Un’identità che unisce mito e realtà, mare e pietra, bellezza e contraddizione.
I 2500 anni di Napoli non sono quindi solo una ricorrenza, ma un invito a riscoprire il cuore pulsante di una città che, tra ombre e luci, continua a essere musa ispiratrice per artisti, filosofi, viaggiatori e sognatori. E oggi più che mai, Partenope sembra cantare ancora, con la voce di chi ha attraversato i secoli senza mai perdere la propria anima.
Napoli celebra 2500 anni di storia
tra mito, filosofia e spettacolo
